Uno dei primi grandi colpi di mercato dell’Avellino è stato senza dubbio Dimitrios Sounas. Il centrocampista greco è approdato in Irpinia la scorsa estate, fortemente voluto da mister Pazienza, ma ancor di più dalla proprietà D’Agostino, che da tempo aveva messo gli occhi su di lui, già ai tempi del Catanzaro. Sounas è arrivato alla corte biancoverde il 18 luglio, in pieno ritiro a Palena, accendendo da subito l’entusiasmo dei tifosi, impazienti di vederlo all’opera.
Un colpo di mercato che ha acceso l’entusiasmo
E le aspettative non sono state tradite. Grazie alle sue qualità tecniche, ma soprattutto alla dedizione e all’intelligenza tattica, il centrocampista greco si è imposto come uno dei pilastri della squadra. A livello realizzativo, ha già eguagliato la sua migliore stagione in Italia, quella di Catanzaro, con 8 reti messe a segno, ma con un record ancora tutto da scrivere. Tuttavia, nel calcio i numeri raccontano solo una parte della storia: Sounas non è solo un centrocampista prolifico, è anche un leader silenzioso, capace di lasciare il segno dentro e fuori dal campo.
Le dichiarazioni forti dopo Giugliano
A differenza di compagni più esuberanti come Chicco Patierno, il greco non fa scena, non cerca i riflettori, ma la sua influenza si percepisce eccome. In campo è sempre il primo a incitare i compagni, a correggere gli errori e a mantenere unita la squadra fino al triplice fischio. Ma è fuori dal rettangolo verde che ha dimostrato una delle sue doti più preziose: il coraggio di dire le cose come stanno. Emblematiche le sue dichiarazioni dopo la gara contro il Giugliano, in cui ha criticato l’atteggiamento troppo difensivo della squadra, sottolineando come il modulo arretrato non valorizzasse appieno le caratteristiche del gruppo. Parole forti, ma costruttive, da vero leader. E Biancolino ha ascoltato, prendendo spunto per migliorare quegli aspetti tattici che rischiavano di penalizzare l’Avellino.
Se l’aspetto psicologico e caratteriale di un giocatore spesso pesa quanto – se non più – della tecnica, è giusto anche soffermarsi sui suoi numeri da record. Sounas, infatti, è già entrato nella storia dell’Avellino come uno dei centrocampisti più prolifici di sempre. Con 8 gol realizzati su azione (senza rigori), ha superato leggende biancoverdi come Bruno Nobili, che segnò 13 reti ma con 6 penalty, oltre a Vincenzo Silvestri, Gianni Fida e Sonny D’Angelo, tutti giocatori con il fiuto del gol ma anche specialisti dagli undici metri.
Un impatto mai visto dal 1962
Dal 1962 a oggi, nessun centrocampista dell’Avellino aveva avuto un impatto così devastante in zona gol senza l’ausilio dei calci di rigore. Sounas ha riscritto le gerarchie storiche della squadra e si è preso un posto da protagonista assoluto. E con il campionato ancora aperto, il suo record è pronto a essere aggiornato.