Da tanto troppo tempo si aspettava un’occasione così. I tifosi dell’Avellino sperano di uscire vincitori dal testa a testa col Cerignola in una guerra che il presidente D’Agostino ha definito di nervi tra le due compagini. E così sarà, perché i lupi in caso di vittoria o pareggio si prenderanno il primato contro il Potenza per poi giocarsi al massimo le ultime 5 battaglie contro avversari tosti come Benevento, Catania e Monopoli tra le sfide più ostiche, e poi la trasferta col Sorrento che si giocherà a Potenza senza possibilità di disputarla a campo neutro, per chiudere in casa contro l’Altamura al Partenio-Lombardi.
Nei 5 anni della gestione D’Agostino mai si era arrivati a questo punto del campionato a giocarsi la promozione. Un salto in avanti sicuramente importante, che sarebbe dovuto forse arrivare prima viste le rose allestite dalla dirigenza, ma che ora non deve sfuggire alla truppa di Biancolino. L’anno scorso alla 32esima giornata l’Avellino di Pazienza si ritrovava terzo in classifica, alle spalle di Juve Stabia, mai in discussione il primato delle Vespe, e del Benevento che chiuse poi al terzo posto. Due anni fa, invece, nella gestione Rastelli gli irpini erano ottavi, prima di chiudere definitivamente al 14esimo posto in un’annata drammatica con la salvezza conquistata solamente all’ultima giornata.
E poi al secondo anno di Braglia, concluso con Gautieri alla giornata 32 era il quinto posto a essere occupato dall’Avellino, finendo poi in quarta piazza. Secondo posto, come lo stato attuale delle cose, solo nel primo anno di D’Agostino, all’esordio di Braglia sullo scranno biancoverde, ma gli irpini davanti a loro trovarono una Ternana schiacciasassi che vinse il torneo. Dunque, occasione ghiottissima, mai capitata finora a un Avellino che non vuole lasciarsela scappare.