La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito referendario sulla legge sull’Autonomia differenziata.
Via libera, invece, dalla Consulta ad altri 5 referendum: si tratta dei quesiti in materia di cittadinanza, jobs act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti.
La Corte ha rilevato che “oggetto” e “finalità” del quesito“non risultano chiari”. Questo, spiega la Corte, “pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.
Per i giudici, il referendum “verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”: ciò “non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”.