Lutto nel mondo delle istituzioni e della finanza per la morte di Pellegrino Capaldo, banchiere e gran commis nato ad Atripalda 86 anni fa. Docente all’Università La Sapienza di Roma dal 1970, ha rappresentato un punto di riferimento di altissima autorevolezza per istituzioni bancarie e governi. Fu scelto dal Vaticano per seguire le attività che seguirono allo scandalo Banco Ambrosiano-lor e, in politica, sostenne il progetto dell’Udr di Francesco Cossiga. Ispiratore della nascita dell’azienda vinicola Feudi di san Gregorio, affermatasi in tutto il mondo, non ha mai reciso i suoi legami con Atripalda e l’Irpinia. Alla famiglia e ai fratelli, tra questi Gerardo Capaldo, già sindaco di Atripalda, il cordoglio dell’editore Angelo Antonio D’Agostino e delle redazioni di Telenostra e Primativvù.
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‘’ Scompare con Pellegrino Capaldo una figura centrale della prima repubblica, lontano dai riflettori, che scansava accuratamente, ma dentro gli equilibri più delicati dei rapporti tra potere economico e politico, con un rapporto privilegiato con la Chiesa (godeva della stima incondizionata di tutti i Pontefici del secolo breve). Ha avuto un rapporto fortissimo con la comunità di Atripalda, aiutando i concittadini nelle loro più riposte vicende umane, senza mai farlo pesare.Ai germani e a tutta la sua grande famiglia vadano i sensi del miocordoglio più profondo .’’
Così Gianfranco Rotondi ricorda il professor Pellegrino Capaldo, scomparso oggi a Roma a 86 anni.