Serata speciale in un Partenio-Lombardi sold out, l’Avellino voleva la tanto attesa vittoria interna per rilanciarsi dopo il pareggio col Foggia e il colpaccio di Potenza. La risposta si è tradotta in un 4-0 dalle tante note liete. Mister Pazienza squalificato affida i suoi pensieri alla voce di Antonio La Porta. I lupi partono alti ed aggressivi chiudendo nei primi dieci minuti il Monopoli nella propria metà campo e creando delle potenziali occasioni da gol. Al 2’ minuto è subito Tito col sinistro a scaldare le mani a Perina che blocca sul primo palo. L’Avellino cala di intensità col Monopoli che fa girare il pallone ma niente di più.
Buono l’approccio degli irpini che mancano di cinismo sotto porta, ma nel secondo tempo la musica cambia per la terza partita di fila. L’avvio è raggiante e Sgarbi, a sorpresa titolare, realizza un super gol con un destro a girare da fuori area al 49’ che batte Perina e sblocca l’Avellino. Corsa sfrenata dell’ex Napoli sotto la curva Sud. Al 53’ trema la porta di Ghidotti con la traversa di Iaccarino su calcio di punizione. Poi è show dei lupi, Sgarbi serve Patierno un minuto dopo, stavolta sì, il destro è vincente, primo gol con la maglia dei lupi. Si sblocca Kikko Patierno, ma è un quarto d’ora di fuoco, al 57’ l’incornata di Marco Armellino su corner di Tito per il tris biancoverde che si trasforma in poker al minuto 65’, mischia in area, il più veloce è proprio Patierno. Doppietta per rinascere per il bomber di Bitonto e serata magica per un Avellino che cresce sempre fisicamente ma soprattutto mentalmente.
Altra ottima prestazione di Palmiero a centrocampo, con Varela che si dimostra molto abile anche da mezz’ala. Armellino diventerà il baluardo della mediana, Sgarbi ha qualcosa di speciale e di diverso rispetto ai suoi compagni di reparto. Terzo clean sheet per la difesa che non subisce reti dalla gara contro il Foggia, fiducia che cresce, così come i punti. 7 ora per la classifica biancoverde. Domenica c’è il Messina al San Filippo. L’Avellino ha intrapreso la giusta strada, festa grande nel finale con la Curva. Tutto molto bello. Continuità resta però la parola d’ordine.