Quella di lunedì sera sarà una partita chiave per il momento dell’Avellino. La piena emergenza porterà mister Pazienza a ridisegnare la formazione biancoverde per le assenze, numerose, soprattutto in difesa. Il reintegro di Federico Casarini in lista al posto di Felice D’Amico è una mossa dettata proprio dall’emergenza. Sembra un tetris, ma in effetti non lo è. Senza Rigione, Cionek e lo squalificato Benedetti, che sarà dalla prossima settimana disponibile insieme al solo Mulè, Pazienza dovrà chiedere un sacrificio ad altri elementi della rosa.
Effetto domino dal momento in cui Cancellotti andrà a ricoprire il ruolo di braccetto destro, come già fatto nei minuti finali di coppa Italia contro il Monopoli e in qualche altra occasione della sua carriera. Quinto di centrocampo a destra potrebbe giocare Sannipoli, senza dimenticare Ricciardi. Ballottaggio quindi su quella corsia, mentre a sinistra ci sarà ancora il solo Tito. Al centro della retroguardia, in attesa del rientro di Benedetti, potrebbe agire l’unico in grado di farlo in questo momento dei centrocampisti, ovvero Marco Armellino.
Per struttura fisica, gioco aereo, esperienza ed emergenze passate, Armellino dovrebbe essere arretrato per giocare come perno della difesa a tre. Da non sottovalutare anche le doti di palleggiatore dell’ex Modena con Pazienza che ha dimostrato di voler far partire l’azione dalle retrovie prima con Rigione e poi con Benedetti quando ha giocato in quella posizione. Dunque, qualità ed intelligenza tattica potrebbero portare Armellino a sfidare Caturano e Asencio in area di rigore. Doti che si addicono anche a Federico Casarini. Il centrocampista, 34 anni compiuti il 7 settembre, conosce bene Pazienza, avendo giocato insieme a Bologna. Il trainer dei lupi sa cosa può dare il suo ex compagno anche in termini di leadership in campo.
Giocherà mezz’ala, probabilmente anche dal primo minuto lunedì sera con Varela e Palmiero. La prestazione in coppa Italia è stata molto positiva anche dal punto di vista fisico. D’altronde, Casarini l’anno scorso è sceso in campo ben 36 volte su 38, saltando una gara per squalifica. Può essere l’elemento del definitivo rilancio dell’Avellino, con una mediana che attende anche i rientri di D’Angelo e Dall’Oglio.