Se Catania è tabù dal 1948 un motivo ci sarà. Michele Pazienza in conferenza stampa ha dichiarato che 75 anni sono veramente troppi per l’Avellino e che domani si cercherà di sfatare questo triste tabù per i tifosi biancoverdi che non potranno recarsi al Massimino ma che stamattina non hanno fatto mancare il loro apporto alla squadra al termine della rifinitura.
Prima davanti ai cancelli, poi in tribuna Montevergine, uno spettacolo bellissimo quello dei tifosi irpini che hanno voluto così caricare i lupi in vista di una partita delicata, sentita ed importante ai fini della classifica. L’Avellino punta al primo posto, il chè vorrebbe dire riuscire anche ad acciuffarlo in caso di passo falso della Juve Stabia. Entusiasmo alle stelle, euforia dei vecchi tempi, c’è tutto per compiere un’impresa al Massimino, con gli etnei che sembrano non passarsela benissimo in termini di serenità ed infortuni.
Ma le chiacchiere stanno a zero, i lupi dovranno giocare la partita della vita perché le insidie saranno molte, a cominciare dalla cornice di pubblico, con un dato, quello di circa 20mila spettatori presenti che fa venire i brividi. 352 e da lì non ci si schioda. Ghidotti tra i pali, Benedetti, Rigione e Mulè a comporre il trio difensivo. Cancellotti a destra, Ricciardi, match winner con il Cerignola, a sinistra.
A centrocampo Armellino e Palmiero sicuri di un posto, viste le condizioni precarie di Casarini, l’unico cambio potrebbe essere D’Angelo dal primo minuto al posto di un Varela che sembra avere bisogno anche di rifiatare. In attacco Gori sta bene, solo affaticamento per lui, ma la sensazione è che dall’inizio possa partire Marconi al fianco di Lorenzo Sgarbi.
Giornata importante anche per Raffaele Russo, impegnato con la Primavera 3 di Biancolino per il primo vero test. Catania-Avellino è già qui, biancoverdi chiamati ad una prova di forza e di orgoglio.