L’incendio scoppiato nel cuore della notte in una fabbrica di resine è stato quasi domato. Scuole chiuse per precauzione nel comune di Montefredane (Av). Arpac al lavoro per il monitoraggio ambientale nel nucleo industriale e nelle aree limitrofe: dai primi dati non ci sono valori preoccupanti di inquinamente. Ancora sconosciute le cause dell’incendio, indagini in corso affidate alla polizia. I sindacati sul posto restituiscono la volontà dell’azienda di proseguire la produzione e ricostruire il capannone non appena possibile
La cronaca. Intorno all’1.30 un grosso incendio è scoppiato in un opificio di Pianodardine ad Avellino, la Me.Res srl.
Nell’impianto si producono resine, schiume flessibili da poliuretano espanso, generalmente utilizzate per componenti di auto o arredi.
Superlavoro per i caschi rossi. Fumo e fiamme hanno allertato i residenti della zona che hanno lanciato i primi allarmi. Sono state impegnate nelle operazioni di spegnimento 4 squadre dei pompieri e diverse autobotti, supportate anche da un’autoscala; sul posto è intervenuta anche una squadra dal distaccamento di Mercato Sanseverino e una autobotte da Nocera, del Comando di Salerno.
Sono in corso le operazioni di messa in sicurezza dell’area, seguite dal funzionario di guardia ed il Comandante Provinciale di Avellino dei cachi rosso, Mario Bellizzi.
Non si segnalano feriti.
Per precauzione il sindaco di Montefredane ha chiuso le scuole. L’agenza regionale per la protezione ambientale è stata già interessata per i rilievi delle matrici ambientali.
La fase più critica dell’incendio, questa notte, ha riguardato il possibile coinvolgimento di contenitori di gas gpl. Il rogo si è sviluppato in un capannone circondato da altri quattro copri di fabbrica: l’intervento dei caschi rossi ha evitato il peggio.
Le operazioni di spegnimento andranno avanti ancora per diverse ore, contemporaneamente sono state avviate indagini sulle cause possibili dell’incendio. Sono gli agenti della Polizia di Stato a portare avanti le attività investigtive.
Ore 10.28 – Incendio Meres a Pianodardine (Av). Arpac: “Non ci sono superamenti. Primi dati aria positivi”.
È dalle centraline della stazione mobile dell’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale) che arrivano i primi valori dei parametri inquinanti analizzati dopo l’incendio di questa notte. “Non ci sono superamenti” è stata la dichiarazione resa dai funzionari impegnati nelle operazioni di raccolta dati nel corso della diretta tv di Telenostra. Si stanno monitorando diossine, ammoniaca, ed altri elementi ma la situazione di questa mattina, dopo una notte di fumo e fiamme, sembrerebbe sotto controllo.
I monitoraggi continueranno nelle prossime ore e anche nei prossimi giorni.
In queste ore incognita lavoro per i circa 50 addetti della fabbrica.
INCENDIO. SINDACATI SUL POSTO: «VOLONTÀ DELL’AZIENDA È RICOSTRUIRE IN FRETTA E ANDARE AVANTI CON PRODUZIONE»
“Appena la burocrazia lo consentirà ricostruiremo il capannone” le parole rassicuranti della proprietà sono state restituite ai sindacalisti giunti sul posto. “Ci sono tutte le condizioni per continuare la produzione nei locali non interessati dall’incendio in seguito alle verifiche del caso – dichiara Giovanni Esposito della Felca Cisl – cercheremo di tutelare le famiglie e le maestranze. Plausibile che ci sia una cassaintegrazione a rotazione, nei prossimi giorni si valuterà il da farsi, noi continueremo a seguire le evoluzioni. Quello andato a fuoco è un capannone di recente costruzione che aveva tutte le prescrizioni di legge per l’esercizio” ha aggiunto il sindacalista.
«È questa una zona martoriata, in cui si susseguono una serie di incendi che vanno attenzionati. Bisogna capire le ragioni per cui avvengono. La Valle del Sabato non può essere una nuova Terra dei fuochi”. Lo dichiara Ciro Aquino, primo cittadino di Montefredane, intervenuto nel corso della diretta Telenostra dedicata all’incendio verificatosi nella notte a Pianodardine. “Serve sinergia istituzionale affinché questo non si ripeta più. Bisogna contemperare le esigenze della salute e del lavoro. Ci attendiamo risposte serie per la sicurezza dei cittadini». La pianificazione datata del territorio ? “Nel prossimo futuro bisognerà ripensare all’ubicazione delle case incastrate nel piano industriale. L’ho fatto presente al nel piano urbanistico dell’Asi. È una questione di risorse. Questa è la verità. La promiscuità va evitata. Bisogna fare i conti con le ristrettezze economiche. Non sono certo i piccoli comuni che possono agire. Bisogna agire come area vasta. Dal Pnrr dovevano venire piani di recupero. Senza incentivi diventa difficile delocalizzare”.
Sull’impatto ambientale il sindaco ha raccolto le preoccupazioni degli abitanti: “In corso raccolte ortaggi, frutta, olive. I primi dati sono incoraggianti. Aspettiamo fiduciosi ulteriori comunicazioni”. Il sindaco ha chiuso le scuole stamattina a scopo precauzionale.