Il calcio è dei tifosi. Quante volte abbiamo sentito questo slogan riecheggiare tra i presidenti di turno della lega calcio. Una sorta di cantilena che però non trova mai riscontro nei fatti. Ed in effetti, questo campionato di Serie C, ed in particolare il girone C, mostra tutt’altro volto. Troppe le trasferte vietate, tante le gare giocate senza il pubblico ospite. Ieri è arrivata l’ennesima doccia gelida per i tifosi dell’Avellino che non potranno recarsi a Crotone per assistere all’ultimo gara del 2023. L’ennesimo divieto imposto, l’ennesima partita senza pubblico.
Chiaro ed evidente segnale di come ci siano nette difficoltà nella gestione dell’ordine pubblico in Italia, con sempre più partite giocate senza pubblico ospite. Fatto sta che questo divieto di trasferta, imposto al pubblico biancoverde, farà si che i tifosi biancoverdi, in particolare coloro che hanno l’abbonamento e la tessera del tifoso (noi continuiamo a chiamarla cosi) in Curva Sud, potranno rivedere la propria squadra il 28 gennaio contro il Sorrento.
Eh si, fa strano, parliamo di una gara che verrà giocata tra più di un mese. Ma nel frattempo l’Avellino dovrà fare a meno del suo pubblico in trasferta a Crotone e Latina(sicuramente si andrà verso la chiusura del settore ospiti) e nella partita casalinga contro la Juve Stabia per decisione del giudice sportivo. A che pro? Nessuno. Piuttosto si denota la realtà tutta italiana di punirne 100 invece di uno. Di non aver la capacità di individuare subito gli autori di gesti poco consoni allo stadio.
Fatto sta che l’Avellino dovrà fare a meno del suo pubblico. I tifosi non potranno andare in trasferta e non saranno gli unici. E ci continuano a dire che il calcio sia della gente. Favole.